Il fish and chips piatto simbolo della cucina britannica, festeggia il secolo e mezzo di vita, sopravvivendo a tutte le tendenze culinarie avvicendatesi e alla cucina salutare di Jamie Oliver 🙂
Il mio ricordo personale sul fish and chips è legato al giorno 13 ottobre 2007, giorno della partita di calcio Inghilterra-Estonia. Ricordo all’interno del meraviglioso Wembley Stadium appena ricostruito, tutto gli spalti uniti nel cantare l’inno “God save the Queen”.
Terminato l’inno il pubblico è tornato all’attività principe del sabato pomeriggio… divorare i bastoncini di merluzzo fritti. E così è stato per i restanti 90 minuti e nonostante i 3 goal della propria nazionale (sì, esultavano a bocca piena!)
Mai nella mia vita mi sono trovata circondata da così tante persone che addentavano spontaneamente lo stesso cibo. Quasi un’azione di marketing sulla massa. Naturalmente i banchetti di street food vendevano anche cibi confezionati, hot dog e polpettine varie… ma no, l’inglese vuole il pesce nella carta di giornale!
De gustibus non est disputandum 🙂
Alcune chicche sparse: la puzza di fritto tra le gradinate, la carta di giornale simulata e un’inizio di secondo tempo a stadio semi-deserto… erano ancora tutti in coda ai botteghini per il fish and chips 🙂
Grazie a Sergio per la revisione calcistica.
ciao Paolo hai ragione è favoloso! Proprio oggi sono andata allo stadio a vedere il West Ham e il fish and chips senza la carta di giornale non ha la stessa resa visiva 😉 Ps bellissimo il tuo blog, appena torno in italia zona bergamo lo consulterò sicuramente! ciao
sonia
Spettacolare il finto foglio di giornale… giel’avranno proibito per motivi igienici, ma loro si sa son tradizionalisti… è un po’ come la cintura di sicurezza disegnata diagonalmente sulla maglietta bianca quando si guida…