Questo passato è stato un weekend intenso e di nuove conoscenze gastronomiche e umane (no, giuro non sono un V ;-)).
Sabato sono stata al Cibio presso i Magazzini del Cotone a Genova e domenica a Lavagna a Tigullio Mare, manifestazione dedicata al mare a alla nautica organizzata dal comune di Lavagna nei giorni 14, 15 e 16 maggio.
Ma partiamo da Cibio. La manifestazione mi è piaciuta molto, un bell’esempio di evento gratuito e dedicato alla cittadinanza. Nonostante fosse piuttosto piccino ho contato circa una ventina di espositori tutti molto preparati sui propri prodotti e desiderosi di condividere le conoscenza (in più di uno stand siamo stati allietati da conversazioni che spaziavano dalla produzione del prodotto, agli accostamenti, alla… fotografia, eh sì la fotografia è sempre presente :-)). Abbiamo assaggiato il pesto genovese (e come poteva mancare?), salumi vari, tartine con patè di tutti i tipi, focacce, farinate e vari prodotti tipici regionali.
Ovviamente siamo tornati a casa con alcune birre artigianali (anche al basilico!), del gorgonzola di capra, alcuni caprini morbidi e varie composte da abbinare ai formaggi, come resistere alla tentazione di organizzare un ape-degustazione appena tornati a casa? 🙂
Alle 15 abbiamo partecipato ad una degustazione di aceto balsamico tradizionale di Modena tenuta dalla cooperativa d’arte balsamica. Non so descrivervi le sensazioni gustative, ma vi assicuro che è completamente differente da quello che trovate al supermercato, è delicatissimo e sul parmigiano è autentica goduria 🙂
Il nome aceto balsamico tradizionale di Modena è il nome reale che contraddistingue l’autentico prodotto dop e l’altro segno che lo caratterizza è la tipica bottiglietta disegnata da Giugiaro, se lo trovate in un’altra bottiglia non è il balsamico tradizionale insignito della denominazione dop.
Noi abbiamo degustato il 25 anni, ma esiste anche una versione più prestigiosa da consumare in purezza, che in passato veniva usata per chiudere il pasto e facilitare la digestione e pure da chi aveva problemi di svenimento, inoltre ho scoperto che l’aceto balsamico grazie agli zuccheri presenti può essere consumato anche dalle persone con la gastrite.
L’aceto balsamico tradizionale non deve essere mai impiegato a caldo o in cottura, ma si può utilizzare su una pietanza calda, questo perché sopra i 50° evapora la parte acetina e rimane solo lo zucchero, dando quindi vita ad una crema dalla consistenza marmellatosa.
A seguire della degustazione dell’aceto balsamico abbiamo provato due differenti Rossi di Montefalco, vino umbro che non avevo mai assaggiato e composto da una parte dal più famoso Sagrantino e da altri vini secondo gli abbinamenti decisi dal produttore. Il sommelier ci ha consigliato anche gli abbinamenti con piatti di carne alla brace e formaggi stagionati delicati tipo il precedente Parmigiano Reggiano o un Asiago d’alpeggio.
A domani!
I had a good time here but will return to google now.