Sono sensibile all’argomento, come forse alcuni di voi sanno mia nonna ha una piccola fattoria in provincia di Parma, un centinaio di capi, vari animali da cortile e tante terre coltivate, quindi mi sento di diffondere l’argomento l’articolo di Parco dei Buoi.
Se puoi fallo anche tu (tra l’altro ai primi 15 blogger che sposeranno la loro causa parlandone nel blog, 15 casse di verdure gratis a casa. Fino al 9 luglio, non so a che punto siano con la classifica… e non mi interessa :-)), oppure abbonati ai loro prodotti (ho molte amiche che sono affiliate a questo tipo di servizio e ne sono più che felici :-)).
Di seguito il loro post.
Per un uomo di 85 (è nonno Marino, che ci aiuta a coltivare l’orto) anni che sussurra ad un cingolato FIAT 605 , le terre coltivate e gli orti non possono non essere dei giardini.
A noi piacerebbe che questi giardini rimanessero tali soprattutto ora che continuare a coltivarli è diventato economicamente impossibile: se continua così nessuno in futuro si sognerà di coltivare terre se non per per l’autoconsumo (e non esagero).
E allora salviamo gli orti d’Italia per evitare l’impoverimento mentale (oltre che economico) che i contadini italiani subiscono cedendo alle più diverse (e suadenti) offerte provenienti dalle sirene dell’Industria. Ad esempio le offerte dei produttori di energie rinnovabili che usando il termine Parco per una distesa di pannelli fotovoltaici o una piantagione di pale eoliche, pensano possa bastare per farci credere che in fondo, si tratta di energia pulita e che la loro è una nobile impresa.
Il nostro Parco, quello vero (non a caso Parco dei Buoi è appunto il nome dell’orto da cui provengono le nostre cassette) vogliamo continuare a chiamarlo tale: un giardino di olivi, orti e pecore al pascolo (e… no, i Buoi non ci sono, ma è una lunga storia che ti racconterò un’altra volta…).
Ed allora L’obiettivo che quest’anno vogliamo raggiungere coltivando il nostro orto è quello di dimostrare che la produzione di energia dal vento o dal sole, due delle nostre ri-sorse, non possono essere l’unica coltivazione possibile, l’unica possibilità, l’unico modo per impiegare queste Terre.
Per abbonarsi all’orto di Parco dei Buoi e per saperne di più leggi qui.
Rossella: sì mia nonna ha ancora oggi una fattoria in provincia di Parma, con conigli, maiali, qualche centinaio di mucche (che da bambina portavo al pascolo), galline (da cui le famose uova che cito un post sì e l’altro pure :-)),tanti cagnolini e gattini :-).
Più uva e ortaggi vari. sai che non ci avevo pensato, se non ci fosse ne sentirei la nostalgia 🙂
un abbraccio
Anche io sono rimasta affascinata da questo loro iniziativa.
Però mi ero perso la fattoria della tua nonna. Io dalla nonna ho solo qualche campo e tanti ricordi di giornate in campagna a raccogliere pannocchie, erba medica, uva. E ora a oltre trent’anni ne sento la nostalgia.
vado a leggere 🙂
ciao sonia buon we