Partiamo sabato mattina alla volta di Madrid: appena scendiamo dall’aereo veniamo investiti da un’aria calda, che ci da il benvenuto in città. I miei jeans sono inutili qui.
35°C fissi, quello di cui avevo bisogno per abbracciare finalmente l’estate. Ci dirigiamo verso l’hotel, insieme ad un gruppo di ragazze francesi che festeggerà qui l’addio al nubilato della ragazza mora con la corona rosa.
Ci perdiamo tra le vie del centro e attraversiamo Calle de Alcalá con il naso all’insù, una delle più antiche via di Madrid e anche la più monumentale.
La gente è accogliente, sorridente e lo spagnolo è una lingua cosi musicale che mi pento di non averlo rinfrescato prima della partenza. Mangiamo tapas e bocadillo de calamares, panini con Jamón Ibérico e beviamo litri di acqua e cerveza.
Visitiamo il Mercado de San Miguel, non un mercato ortofrutticolo, ma un mercato gourmet di tapas vicino a Plaza Mayor. Tra le oltre 30 botteghe presenti scegliamo olive, acciughe, baccalà, polpo e gamberi, accompagnati da un bicchiere di vino.
E poi il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dedicato principalmente ad artisti spagnoli. Gli ascensori di vetro ci portano al secondo piano dove rimaniamo una ventina di minuti immobili, ad osservare la violenza che Guernica ti sbatte in faccia, ma il motivo per cui siamo li è vedere alcuni capolavori del mio amato Dalí, un artista grandioso e arrogante, odiato da molti ma amato da tanti.
Qui sopra “Il grande masturbatore”, uno dei suoi dipinti più famosi e caratterizzato da una complessa iconografia. Ricordo ancora i pomeriggi passati sul letto a studiare Dalí e cercare di decifrare i messaggi all’interno del suo pensiero.
Usciamo dal museo e mi addormento per 5 minuti sulla panchina nel giardino dell’edificio vecchio. Non sono la sola ad approfittare dell’ombra del cortile.
E poi il Palacio de Cristal, una struttura fiabesca in vetro e metallo, con azulejos (ceramiche dipinte) bellissime alla base.
Qui è quasi sera ormai e le strade si animano di musica e gente. I madrileni amano fare tardi, stare per strada, bere e mangiare in compagnia. Con la movida sono nate anche alcune espressioni come Madrid me mata (Madrid mi uccide) e Madrid nunca duerme (Madrid non dorme mai) e vi assicuro che le vivrete con i vostri occhi ogni sera.
Buenas noches!
Hasta luego Madrid, abbiamo ancora qualcosa da dirci io e te
Fotografia: Sonia Figone e Giuliano Cioffi
Indirizzi da non perdere: qui
Cosa Comprare
- Jamón ibérico Bellota
- Lenticchie Castellana
- Torrone Alicante o Jijona
- Acciughe del Mar Cantabrico
- Fegato di baccalà in scatoletta
- Alpargatas Espadrillas
Cosa Mangiare
- Bocadillo de calamares
- Pulpo a la gallega (piatto tipico della Galizia)
- Jamón Ibérico
- Tortilla de patatas
- Churros con cioccolato
- Patatas bravas
- Bartolillos alla crema
- Choquitos
- Cocido madrileño
Nella foto sopra il Palazzo Reale.
A Ottobre Madrid sara’ meravigliosa!
se ti serve aiuto sono qui 🙂
Bello bello bello strabello. A ottobre un we lungo non me lo toglie nessuno!
Grazie per le dritte.