La ricetta di oggi è stata preparata da Giu, che ogni tanto si cimenta con lievitati, pane, pizza e focacce. 🙂
Nel post troverete anche il video che abbiamo realizzato per mostrarvi le fasi salienti e soprattutto la “piegatura”.
Ci siamo imbattuti in questa tecnica semplificata (che in inglese si chiama “no-knead”, ovvero “senza impastare”) grazie ad un vecchio video del New York Times…
Oggi ci dedichiamo al pane cafone… Penso si chiami così perché è sfacciatamente semplice e veloce da preparare, pur essendo buonissimo.:)
Inoltre non è importante se abbiamo un forno elettrico, a gas, ventilato o meno. Useremo una pentola di ghisa Le Creuset che, magicamente, conserverà il giusto grado di umidità in cottura indipendentemente dalla bravura del panettiere o le bizze del forno. E dove tra l’altro conserviamo il pane per una settimana perfettamente. 🙂
Vi serviranno:
– 380 gr farina per pane tipo 0
– 230 gr acqua a temperatura ambiente, ovvero il 60% della quantità di farina
– un quarto di cucchiaino di lievito secco per pane
– un cucchiaino di sale
– una pentola di ghisa con relativo coperchio
Foto dell’alveolatura del pane.
Realizzazione
Prendete un contenitore di plastica piuttosto capiente, mettetelo sulla bilancia. Versatevi all’interno la farina, pesandola. Fate lo stesso con l’acqua. Aggiungete lievito e sale. Impastate con una spatola di silicone fino a quando la farina è stata completamente assorbita. Non preoccupatevi se l’impasto non è perfettamente liscio: si “aggiusterà ” da solo durante la lievitazione.
Coprite il contenitore con la pellicola trasparente e poi ancora con un canovaccio. Mettete da parte a lievitare per 12 o più ore.
Trascorsa la prima lievitazione, dovrete rovesciare l’impasto sul piano da lavoro ben infarinato, facendo attenzione a non “sgonfiarlo” troppo. È il momento delle “pieghe”: date un’occhiata al filmato qui sotto per capire di cosa si tratta. Trasferite l’impasto sul canovaccio che lo proteggerà durante la seconda lievitazione (due ore). A vostro gusto, potete spolverizzare con sesamo o farina da polenta.
Prima che finisca la seconda lievitazione, accendete il forno a 230 gradi dopo avervi posto, coperta, la pentola di ghisa. Quando il forno è ben caldo, tirate fuori la pentola e trasferitevi con attenzione l’impasto.
Coprite e infornate nuovamente per mezz’ora, trascorsa la quale continuerete a cuocere il pane senza coperchio, per un ulteriore quarto d’ora.
A cottura ultimata, ponete a raffreddare il pane su una griglia metallica.
Per l’aperitivo, come potete vedere dalle foto, abbiamo accompagnato alle fette di pane delle deliziose cipolline alla brace di Mariangela Prunotto, spesso la semplicità crea il piatto vincente. 🙂
Piegatura del Pane Cafone in pentola (bread folding)
New York Times – Making No-Knead Bread
ciao Giacomo figurati 🙂
forno ventilato
intanto ti auguro Buone Feste
Ciao Sonia, scusami ma avevo perso la tua ricetta, ora l’ho ritrovata e ci riprovo.
L’ultima volta l’errore è stata la scelta del contenitore e il sale a contatto del lievito. Ci provo e correggere i miei errori.
Il forno statico oppure ventilato grazie mille
ciao Giacomo
il mastro fornaio va benissimo!
Per la farina con la 0 rimane più casereccio, rustico, ma si possono usare entrambe!
Cosa di preciso non riesce? Hai cambiato le dosi? Il forno? a volte bastano pochissimi cambiamenti (tipo temperatura estate VS inverno) per variare la riuscita del pane
Ciao Sonia sono Giacomo,da quella volta che ho fatto il pane non sono più riuscito a replicarlo. Dove sbaglio in casa non avevo più la farina 0 e ho usato la 00 e’ lei? Il Lievito secco non lo trovo uso paneangeli mastro fornaio è questo? Scusami grazie mille
Ciao Sonia!!!! e’ andata talmente bene che questa sera ne faccio altri grazie mille è squisito
ciao Giacomo,
come e’ andata l’infornata?
Ciao,
Sonia mi chiamo Giacomo, ho in casa una pentola come da foto della creuset che mi sono regalato alcuni anni fa per il mio compleanno.
Ieri navigando mi sono imbattuto nel tuo blog, bene ho acquistato la farina il lievito, ora esco dall’ufficio e inforno la mia prima pagnotta speriamo bene.
Domani ti dico grazie
Figurati non preoccuparti, torno 🙂
Ciao la tua visita ha preceduto la pubblicazione del post, ma ho dovuto rifare le foto, in un paio di Giorni sistemo il tutto. Grazie per la visita.
ciao Daniela, che bello mi fa molto piacere! grazie per la menzione 🙂
ciao, ho fatto più volte il tuo pane cafone, gli ho dedicato un post nel mio blog, che tratta più che altro di cucito.
Ho riscritto la ricetta con le dosi che uso io, ma ti ho linkata, spero non ti dispiaccia.